Theo Rawyler

Caro Theo, 

ci siamo conosciuti tanti anni fa tramite Ricky che già conoscevo come danzatore e coreografo. Poi quando lui insegnava al corso dei professionisti del Centro danza Mimma Testa e anche io frequentavo spesso quella scuola, ti ho conosciuto, dapprima solo superficialmente, come danzatore della compagnia di Ricky, con la quale ti ho visto tante volte danzare. Impossibile ricordare tutte le volte, ma non dimentico alcuni momenti emozionanti che la vostra danza mi ha regalato. Ho visto pochi giorni fa, in uno dei numerosi post che ti sono stati dedicati, la foto di voi due, con la camicia bianca, in un passo a due elegante e appassionato che ricordo con tanta emozione. E poi con il tempo abbiamo cominciato a conoscerci meglio, per i numerosi amici comuni, ma anche per il nostro coinvolgimento in un diverso approccio alla danza, che ci ha via via uniti. Il tuo interesse per la danza fuori dai soliti contesti formativi specialistici, per la community dance, ha creato le numerose occasioni in cui ci siamo ritrovati a parlare, discutere, condividere studi ed idee. Dalle parole ai fatti, partecipando insieme a convegni e giornate di studio e scambiandoci le nostre esperienze. Quanto entusiasmo nelle tue lezioni al centro di via Terni, cui ho assistito con grande piacere. E poi le tue lezioni alla Sapienza nel mio corso di Educazione al Movimento e in quello di Pedagogia Sociale del prof Guido Benvenuto. Lezioni che conquistavano i nostri studenti e aprivano a tante discussioni e approfondimenti. Incontri dai quali nacque anche il nostro articolo a tre sulla Danza e inclusione sociale. Tante occasioni, tanti moment interessanti, ma anche piacevoli chiacchierate che spaziavano oltre gli ambiti professionali. Con la tua calma e il tuo garbo, ma anche con tanta decisione, tenacia, competenza, capacità, hai creato tante belle situazioni artistiche. Io ti ricordo così, caro amico, con tanta stima e tanto affetto.

Un grande abbraccio, ciao

Elena Viti