Giuliana Penzi

Il 16 gennaio 2008 si è spenta Giuliana Penzi, danzatrice, coreografa, insegnante e direttrice dell’Accademia Nazionale di Danza dal 1969 al 1989. 

Nata a Ravenna il 1° ottobre 1918, era entrata all’età di nove anni alla Scuola di ballo del Teatro alla Scala – all’epoca sotto la direzione di Enrico Cecchetti – dove aveva studiato con Angelina Gini, Cia Fornaroli, Ettorina Mazzucchelli e, per la parte moderna-orchestica, con Jia Ruskaja. Nella scuola di quest’ultima in Milano (la Scuola di Danze Classiche) conseguì il diploma di ottavo anno (1935), e quelli di perfezionamento nel ramo insegnanti e coreografi (1938). Da allora la sua vita professionale fu indissolubilmente legata a Jia Ruskaja, divenendo danzatrice della sua Compagnia ed insegnante della sua scuola milanese.
 
La sua attività artistica, sebbene piuttosto breve, fu coronata da numerosi successi: Medaglia d’oro nel 1936 alle Olimpiadi di Berlino, fu premiata nel 1939 al Concorso Internazionale di Bruxelles; nel 1940 fu apprezzata prima ballerina al Teatro dell’Opera di Roma nella coreografia di Massine La bottega fantastica su musica di Rossini–Respighi; nella stagione 1942-43 del Teatro alla Scala diede prova delle sue doti tecniche e interpretative (Alberto Testa la definì “danzatrice squisitamente lirica”) in Visioni di Milloss–Chopin–Pick-Mangiagalli. 
 
Nel 1940, con l’istituzione della Regia Scuola di danza annessa all’Accademia d’Arte drammatica, si trasferì a Roma, divenendone la prima insegnante.
 
Con la trasformazione della Regia Scuola in Accademia Nazionale di Danza (1948), Giuliana Penzi continuò a ricoprire una posizione centrale all’interno dell’istituzione diretta da Jia Ruskaja e alla morte di quest’ultima (1969) ne ereditò il ruolo che mantenne fino al 1989. 
 
Sotto la sua direzione, e grazie alla collaborazione di Margherita Abbruzzese, vicedirettrice e docente di Storia dell’arte, l’Accademia attuò numerose riforme, tra cui l’apertura (1973) agli allievi maschi dei corsi normali (corsi compresi nella fascia d’età dai 10 ai 18 anni), la creazione del Liceo sperimentale coreutico (1976), l’ampliamento dell’offerta didattica (con l’introduzione di nuove materie), e il ripristino del Gruppo stabile con il quale l’Accademia fece numerosi spettacoli in Italia e all’estero. Alla sua direzione si deve altresì l’avvio, nel 1975, dei corsi decentrati presso scuole elementari statali, che costituirono la base della nuova disciplina Educazione al movimento.
 
Sensibile e lungimirante, valorizzò la linea culturale avviata da Jia Ruskaja, incrementando lo scambio con la realtà internazionale, sviluppando la relazione con il territorio e promuovendo iniziative multidisciplinari. La biblioteca ebbe un nuovo impulso e gli eventi culturali si susseguirono portando in Accademia anche personalità di alto profilo scientifico.
 
Il rigore e la concretezza del suo programma tecnico e artistico hanno lasciato un segno indelebile nei suoi allievi e nelle sue allieve, che hanno condiviso con lei l’appassionato impegno per la riqualificazione culturale della danza, diffondendo ovunque la coerenza e la moralità del suo operato. 
 
Lasciando l’Accademia Giuliana Penzi ha ricordato le principali tappe della sua vita nel volume curato nel 1990 da Marialisa Monna: Marialisa Monna, Giuliana Penzi, Giuliana dai capelli di fuoco, Nuova ERI – Edizioni RAI, Torino, 1990.
 
Flavia Pappacena