Il giardino delle muse danzanti - Primo appuntamento

Venite numerosi al primo appuntamento con

Il giardino delle muse danzanti,

serie di incontri organizzati in collaborazione con l’Associazione culturale Athena Parthenos

alla Casina delle Civette, Villa Torlonia - Via Nomentana 70, Roma 

 

Troverete : 

Venerdì 21/02, PRESENTAZIONE DEL LIBRO : Alberto Testa, Mauro Di Rosa, La Pavana della memoria. Storie, racconti, ricordi di una vita a passo di danza, Amazon Kindle Direct Publishing, [s.l.] 2019. Interviene Cesare Nissirio alla presenza di Mauro Di Rosa.

Sabato 22/02, CONFERENZA : Patrizia Veroli, La danza come patrimonio culturale UNESCO. Memoria, archivio e il caso di Giselle

Domenica 23/02, CONFERENZA-DIMOSTRAZIONE : Alessandra Sini, Osservare, percepire, conoscere, agire: pratiche di trasmissione coreografica, con la partecipazione di Antonella Sini (danza) e Stefano Montinaro (suono).


Venerdì 21 febbraio : Presentazione libro

Alberto Testa, Mauro Di RosaLa Pavana della memoria. Storie, racconti, ricordi di una vita a passo di danza, Amazon Kindle Direct Publishing, [s.l.] 2019. Interviene Cesare Nissirio alla presenza di Mauro Di Rosa.

La Pavana della memoria, uscito il 30 agosto 2019 anche in versione e-book, è un corposo volume che, con un’accurata base scientifica, narra la vita del M° Alberto Testa, una delle più autorevoli voci della storiografia e della critica di danza italiana. Attraverso le interviste e la curatela di Mauro Di Rosa, è la stessa viva voce di Alberto Testa a raccontare la propria vita, dai ricordi dell’infanzia e dell’adolescenza alle lezioni di danza con Grazioso Cecchetti e Susanna Egri, dall’esperienza di ballerino e coreografo alla cattedra di Storia della danza, dalla critica di danza all’organizzazione di importanti eventi e mostre sull’arte coreutica, fino alla scrittura del suo diario, lungo 80 anni.
La prefazione del Prof. Alessandro Pontremoli apre così un volume che, come lui stesso l’ha definito, presenta al lettore un osservatorio artistico del Novecento (e oltre): quando necessario, la macro-suddivisione per argomenti chiaramente esplicitata dalle titolazioni dei capitoli si frammenta in una successione di paragrafi che propongono al lettore ognuno il suo specifico racconto, “trasformando” così La Pavana della memoria in una sorta di dizionario della vita del M°Alberto Testa. “Dizionario” che, a livello ancora più macroscopico, può essere suddiviso in tre macro-aree: una sezione “introduttiva” relativa a crescita e formazione, una sezione centrale relativa alla partecipazione o alla creazione di opere artistiche, e una sezione “conclusiva” relativa a lavori di carattere para-artistico.
Integrano il tutto alcuni estratti dal diario, che Alberto Testa ha tenuto regolarmente dal 1° gennaio 1940 al 24 giugno 2019.

Alberto Testa (1922 - 2019) è stato danzatore, coreografo, storico della danza, critico di danza, organizzatore di eventi e mostre sull’arte coreutica. Allievo di Grazioso Cecchetti e Susanna Egri, dopo la laurea in Lettere è stato ballerino per importanti coreografi (fra cui Aurel M. Milloss, Léonide Massine e Susanna Egri), coreografo anche per il teatro lirico, di prosa e per il cinema, docente di Storia della danza per quasi Trenta anni presso l’Accademia Nazionale di Danza di Roma, critico di danza, organizzatore di importanti Premi e manifestazioni di danza a Positano e Spoleto, conferenziere, scrittore di libri di danza e curatore di mostre sull’arte coreutica.

Mauro Di Rosa è laureato presso il DAMS di Torino con il massimo dei voti e la dignità di stampa, nel 2014 ha pubblicato la sua tesi di laurea sullo Swan Lake di Matthew Bourne. Già corista presso il Coro dell’Università di Torino e attore in web-serie e cortometraggi, è stato danzatore presso la compagnia “Ensemble Arkè” e in spettacoli del coreografo Virgilio Sieni. Nel 2019 ha pubblicato il progetto biografico La Pavana della memoria, costituito dal libro, dalla web-serie in 13 episodi-intervista (da lui condotti e interamente realizzati) e dalla bibliografia parziale di Alberto Testa, visionabile on-line.


Sabato 22 febbraio : Conferenza

Patrizia VeroliLa danza come patrimonio culturale UNESCO. Memoria, archivio e il caso di Giselle

L’intervento vuole riflettere sullo statuto effimero della danza. Dopo una piccola storia del concetto, come è  stato vissuto nel primo Novecento nel secondo Novecento, si giungerà, sulla scorta delle riflessioni di Frederic Pouillade e Anna Pakes, a ragionare sulla ontologia della danza. Che ha quest’arte di specifico rispetto alle altre arti? La sua specificità ci rimanda ai concetti di memoria e archivio. Gli ultimi decenni hanno assistito a molte prese di posizioni teoriche su ambedue questi concetti. La loro portata è stata d'un lato ricondotta alla soggettività di chi ricorda, con tutte le peripezie che riguardano l'atto del ricordare, e dall'altro lato è stato evidenziato il legame del concetto di archivio col potere. Sarà trattato a questo punto il reenactment, una pratica coreografica e di studio abbastanza recente, e della ricostruzione. La presentazione si chiuderà con riflessione sul balletto Giselle, e sulla specificità  della sua ricostruzione, notoriamente realizzata da Marian Smith e Doug Fullington nel 2011 col North Pacific Ballet.

Patrizia Veroli è una studiosa di danza attiva a Roma. Ha curato alcune mostre e pubblicato diversi libri. Tra gli ultimi, Icônes du ballet romantique. Marie Taglioni et sa famille (assieme a Debra e Madison Sowell e a Francesca Falcone), per le edizioni Gremese, I Ballets Russes di Diaghilev tra storia e mito, curato con Gianfranco Vinay per L'Accademia Nazionale di Santa Cecilia (2013) e Music-Dance. Sound and Motion in Contemporary Discourse, curato ancora assieme a Vinay per Routledge (2018). Ha anche curato nel 2018 un volume sui libretti di ballo per Massimiliano Piretti edizioni. Il volume è stato prodotto da AIRDanza, l'associazione di cui è stata Presidente dal 2010 al 2016.


Domenica 23 febbraio : Conferenza-dimostrazione

Alessandra SiniOsservare, percepire, conoscere, agire: pratiche di trasmissione coreografica, con Antonella Sini (danza) e Stefano Montinaro (suono).

Il formato di questa presentazione permette di realizzare un momento di riflessione incorporata sui processi della creazione in danza a partire dalla percezione sensibile del movimento e delle modalità discorsive utilizzate in questo contesto. Si tratta di mettere sotto la lente d’ingrandimento alcuni elementi che costituiscono il metodo di lavoro di Sistemi dinamici altamente instabili, il gruppo di ricerca coreografica che Alessandra e Antonella Sini hanno costituito alla fine degli anni Novanta.
Questa lecture-demonstration mostra il farsi della scrittura coreografica che vive del rapporto fra materia e immaginario grazie alla parola: il processo creativo è messo in luce attraverso il corpo di Antonella al lavoro che aiuterà le parole di Alessandra a rendere percepibile al pubblico il fare. Ad amplificare questa interazione interviene il suono dal vivo proposto da Stefano Montinaro, in dialogo con l’accadere del movimento e dei discorsi.

  • Quali sono le parole utilizzate dalla coreografa e in che modo la danzatrice ne assume il senso elaborando le proprie azioni? 

  • In che modo le parole aprono l’accesso all’immaginario e parlano allo stesso tempo alla realtà corporea e alle competenze professionali acquisite?
  • Come i due agenti di questa interazione modificano reciprocamente i loro sistemi di comunicazione?
  • Come i due agenti di questa interazione modificano reciprocamente i loro sistemi di comunicazione? 

Le tre fasi di lavoro presentate: CORPOREITÀ, MATERIA COREOGRAFICA e STRUTTURA COREOGRAFICA e le modalità interrelazionali attuate utilizzando l’improvvisazione guidata rispondono a queste domande. Per il pubblico si tratta di osservare gli step di una metodologia originale e vedere come il corpo elabora i suggerimenti tecnici e quelli immaginativi. 
Questa esperienza di condivisione si propone come spazio aperto dove pensiero, attività artistica e percezione possono interagire: al termine della lecture-demonstration sarà un piacere scambiare qualche ossevazione con il pubblico.

 

Alessandra Sini è danzatrice e coreografa per il gruppo di ricerca Sistemi dinamici altamente instabili che coordina dal 1999 e col quale sviluppa un percorso autonomo d’indagine sul movimento. Il gruppo è invitato presso musei e gallerie d’arte per eventi unici a carattere performativo e ha prodotto numerose creazioni presenti nei festival di danza in Italia e all’estero. Diplomata all’Accademia Nazionale di Danza, ha conseguito la laurea magistrale in Storia del Teatro e dello Spettacolo presso l’Università La Sapienza di Roma e sta completando un progetto dottorale sulla ricerca coreografica italiana compresa fra il 1995 e il 2010 presso l’Université Côte d’Azur (Francia). Autrice di saggi sulle pratiche di ricerca coreografica nazionale, persegue un approccio poietico e storiografico per far emergere e contestualizzare i saperi incorporati nei processi di trasmissione in danza. Già membro dell’équipe degli ateliers dei dottorandi in danza in seno al dipartimento Rercherche et Répertoires chorégraphiques del Centre Nationale de la Danse di Pantin (dal 2012 al 2016), fa parte dell’association des Chercheurs en Danse (aCD) e di AIRDanza. Collabora con diverse istituzioni per proposte didattiche sul movimento e atelier coreografici. 

Antonella Sini è danzatrice e coreografa per il gruppo di ricerca Sistemi dinamici altamente instabili. Si diploma all’Accademia Nazionale di Danza, studia le tecniche di danza moderna e integra l’aspetto energetico-dinamico del corpo con la componente ritmico-spirituale delle discipline orientali. Insegna Tai Chi, è Art-counselor e shatzuka: fa parte del Coordinamento Operatori Shatzu - COS. 

Stefano Montinaro è fotografo, grafico, web designer e soundmaker. Collabora col gruppo di danza di ricerca Sistemi dinamici altamente instabili per l’impianto grafico e iconografico delle produzioni coreografiche e dal 2005 si occupa anche del live set elettronico. Numerose le sue esperienze di lavoro visuale e sonoro, spesso in tempo reale, in collaborazione con realtà affermate della ricerca teatrale e performativa. Nel 2018 avvia Generare lo Sguardo, un progetto formativo per ragazzi e adulti in cui gli incontri fotografici sono focalizzati sulla consapevolezza e la rigenerazione dello sguardo.

 

Non definito